Coronavirus, Fase 2: quando riparte l’edilizia?

Nella conferenza stampa del 26 aprile il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha avuto modo di presentare l’atteso decreto che stabilisce le modalità di esecuzione della cosidetta Fase 2 per riprendere le attività gradualmente dopo il lockdown, senza correre il rischio di alimentare i contagi da Covid-19.

In questo frangente anche il settore dell’edilizia ha ricevuto le attenzioni del Governo e sono state stabilite le procedure per la riapertura in sicurezza dei cantieri.

Edilizia: Fase 2 Coronavirus, le date di riapertura dei cantieri

Il nuovo DPCM del 26 aprile ha previsto la ripresa di alcune realtà riguardanti l’attività d’impresa edile e manifatturiera. A tal proposito, è stato sottoscritto un nuovo “Protocollo di sicurezza” per evitare la diffusione dei contagi.

Insieme al settore dell’export manifattueriero, anche i cantieri pubblici potranno riprendere la loro attività a partire dal 27 aprile. Mentre per quanto riguarda gli interventi riguardanti l’edilizia privata, si dovrà aspettare al 4 maggio.

Nello specifico, dal 27 aprile potranno ripartire le attività dei cantieri edili pubblici: cantieri per carceri, scuole, presidi sanitari, case popolari e per la difesa dal dissesto idrogeologico. Mentre a partire dal 4 maggio sarà possibile riaprire tutti i cantieri edili, pubblici e privati.

I cantieri edili potranno dunque ricominciare a lavorare. Ma attenzione, in concomitanza si svolgeranno dei severi controlli quotidiani. E solo chi sarà in grado di adottare e rispettare perfettamente tutte le misure descritte nel Protocollo potrà rincominciare senza rischi. Le imprese che non riusciranno a farlo, saranno obbligate nuovamente alla chiusura dell’attività.

Edilizia: Fase 2 Coronavirus, quali sono le disposizioni di sicurezza?

La riapertura dei cantieri nella Fase 2 dell’emergenza Covid-19 prevede l’osservanza di un Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del Covid-19 nei cantieri, firmato da Paola de Micheli (Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti), Nunzia Catalfo (Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali), e dai rappresentanti di ANCI, UPI, ANAS, ANCE, RFI, Alleanza delle Cooperative, Fillea CGIL, Filca CISL e Feneal UIL.

Nel Protocollo vengono fornite indicazioni operative per incrementare in tutti i cantieri l’efficacia delle misure precauzionali di contenimento dell’epidemia, seguendo la logica della precauzione e le indicazioni dell’Autorità sanitaria non solo per i lavoratori ma anche per i titolari del cantiere e tutti i subappaltatori e subfornitori.

Vi invitiamo a consultare il sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per visionare integralmente il Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del Covid-19 nei cantieri.

Noi vi possiamo sintetizzare alcuni punti sugli obblighi da osservare nei cantieri:

  • Controllo della temperatura corporea: se tale temperatura risulterà superiore ai 37,5 gradi, non sarà consentito l’accesso al cantiere;
  • Rispetto di tutte le disposizioni delle Autorità e del datore di lavoro nel fare accesso in cantiere (in particolare: mantenere la distanza di sicurezza, utilizzare gli strumenti di protezione individuale messi a disposizione durante le lavorazioni che non consentano di rispettare la distanza interpersonale di un metro e tenere comportamenti corretti sul piano dell’igiene);
  • Informare tempestivamente e responsabilmente il datore di lavoro della presenza di qualsiasi sintomo influenzale;
  • Preclusione dell’accesso a chi, negli ultimi 14 giorni, abbia avuto contatti con soggetti risultati positivi al Covid-19 o provenga da zone a rischio secondo le indicazioni dell’OMS.

Qualora la lavorazione in cantiere imponga di lavorare a distanza interpersonale minore di un metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative è comunque necessario l’uso delle mascherine e altri dispositivi di protezione (guanti, occhiali, tute, cuffie, ecc…) conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie.