Lattoneria: significato di termini da conoscere
Chiunque nella vita si è già trovato o si troverà di fronte a questioni legate al mondo della lattoneria senza neanche saperlo.
Il perché è dato dal fatto che non è molto comune conoscere la definizione di lattoneria che rappresenta l’attività della lavorazione e messa in opera di latta di varia natura, formati e spessori.
Per questo sarebbe utile quantomeno conoscere il significato di alcuni termini chiave della lattoneria.
A questo punto, è utile chiarire il concetto di “latta” che è una lamiera sottile di ferro ricoperta sulle due superfici da uno strato protettivo di stagno. La “lamiera”, in parole semplici, è invece un materiale che consiste in un sottile strato d’acciaio. A seconda del tipo di lavorazione a cui è destinata la lamiera può variare come spessore ed intensità.
Questioni come la “pulizia di canna fumaria” o la “raccolta di acqua piovana dai tetti”, quindi, sono da associare al mondo della lattoneria perché la maggior parte delle volte il materiale che compongono canne fumarie e grondaie sono lamiere.
I termini chiave principali legati alla lattoneria
Per una maggiore comprensione del nostro mondo, vi spieghiamo alcuni dei termini chiave da conoscere anche per poter adoperare correzioni “fai da te” (con le corrette competenze, è possibile effettuare interventi come la pulizia della grondaia, la rimozione di perdite di acqua dalle grondaie o, addirittura, montare direttamente le grondaie).
Di seguito i termini chiave più utilizzati in lattoneria:
- Gronda: il canale di gronda, più noto come “grondaia”, è un canale di scolo per l’acqua piovana e la neve. Questo genere di sistema di raccolta limita gli effetti di erosione dell’acqua sulla superficie esterna di un edificio, che comporterebbero sia deterioramento che danni estetici (sporcizia, detriti) provocando a lungo termine un’azione di danneggiamento e degrado per le finiture esterne, e talvolta anche la penetrazione dell’acqua in locali interni, attraverso gli infissi.
- Angoli di gronda: sono accessori per grondaie. Rappresentano gli elementi di congiunzione tra due gronde con asse orizzontale, ortogonali tra loro. Realizzati con la stessa sagoma della relativa gronda, stesso materiale e colore, possono essere esterno o interno.
- Pluviali e Bocchette, fondamentali per il corretto deflusso dell’acqua piovana dai tetti: i primi non sono nient’altro che i tubi di discesa atti a trasportare l’acqua dalla gronda a livelli inferiori, le bocchette sono invece i raccordi tra canali di gronda e pluviali.
- Braghe: si trovano quasi sul tetto e sono sono elementi di raccordo tra pluviali, provenienti da bocchette diverse, atti a far defluire l’acqua meteorica in un’unica tubazione discendente.
- Collari: li avrete visti tantissime volte nella vostra vita. Solo che non sapete che si chiamano così: sono elementi atti al fissaggio dei pluviali alle pareti dell’edificio.
- Scossalina: si tratta di un pressopiegato di lamiera che può avere diversi scopi: può essere posta a protezione del bordo della copertura, può proteggere punti di giunzione di uno o più edifici, sia in verticale che in orizzontale, ecc., lo scopo è sempre quello di proteggere elementi da infiltrazioni. Spesso, però, può essere utilizzata anche soltanto per scopi estetici piuttosto che legati soltanto alla sicurezza.
- Canna fumaria: probabilmente il termine con maggiore “consapevolezza” tra quelli presentati. É l’elemento che serve al convogliamento dei fumi derivanti da una combustione dall’interno di un locale verso l’esterno. Tradizionalmente è realizzata in mattoni o pietra ma, negli ultimi anni, la lamiera rappresenta il materiale più utilizzato soprattutto grazie alla sua facilità di pulizia.
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