Come realizzare un impianto di recupero acque piovane

E’ un peccato tutta quell’acqua che si disperde quando piove. Si potrebbe riutilizzare, riuscendo anche a risparmiare sulla bolletta dell’acqua. Soprattutto per chi vive in campagna e potrebbe utilizzarla per annaffiare il proprio orto, per darla da bere ad animali domestici, ma anche solo per lavare l’auto e via dicendo.

Inoltre, l’acqua piovana può essere riutilizzata anche per usi interni all’abitazione, come per esempio per lo sciacquone del wc, per le lavatrici, ecc. Per questo sarebbe utile riuscire a realizzare un impianto per recuperare l’acqua piovana.

E’ una cosa possibile! Ci sono migliaia di persone che ogni anno realizzano un impianto del genere per la propria abitazione. Quindi andiamo a scoprire come realizzare un impianto di recupero acque piovane, in modo da poter avere a disposizione un bel po’ di acqua da riutilizzare nel momento in cui ce ne sia il bisogno.

Il sistema di grondaie e pluviali per la raccolta delle acque piovane

Per raccogliere e riutilizzare l’acqua piovana è necessario innanzitutto dotarsi di un sistema di grondaie e pluviali funzionale, che riesca a raccogliere l’acqua piovana che cade su tetti, balconi, terrazze, tettoie e su tutte le superfici che coprono la struttura.

Innanzitutto è necessario – qualora non fossero presenti – acquistare le grondaie, i pluviali e le scossaline necessarie per fare in modo di captare tutta l’acqua piovana.

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Ma torniamo al nostro impianto di raccolta acque piovane. Dunque, dopo aver individuato tutte le superfici impermeabili che vogliamo utilizzare come aree di captazione dell’acqua piovana ed averle allestite a dovere con grondaie, scossaline e pluviali, bisogna riuscire a convogliare tutta l’acqua piovana mediante un sistema di canali di gronda.

Tutto il sistema deve far sì che l’acqua venga convogliata e fatta confluire nel filtro mediante i pluviali e/o reti di tubazioni opportunamente predisposte. E’ di fondamentale importanza anche valutare bene la pendenza delle gronde.

Dove convogliare e conservare l’acqua piovana?

Quali solo le soluzioni migliori per raccogliere e conservare l’acqua piovana? Prima di decidere come e dove conservare l’acqua piovana è opportuno precisare che nel passaggio dall’impianto di captazione a quello di conservazione è necessario che l’acqua venga ripulita con un filtro, che può essere installato in punti diversi dell’impianto: di solito il filtro va installato direttamente sulla tubazione terminale che raccoglie tutti i pluviali, ovvero sul collettore di scarico.

Infine parliamo dello stoccaggio dell’acqua. In questo caso si utilizzano dei serbatoi appositamente progettati che variano di capacità dai 3.000 fino ai 100.000 litri. Per la scelta di un serbatoio c’è da prendere in considerazione diverse variabili: l’estetica ma anche la capacità di accumulo, il posto dove posizionarlo, la zona geografica e se c’è rischio congelamento, la conformazione dell’impianto. Bisogna scegliere anche e soprattutto se utilizzare un serbatoio interno o esterno, perché in base a questa scelta c’è il susseguirsi delle diverse attività da realizzare per la messa in opera, dallo scavo al sistema di tubature.

Infine per il prelievo e l’utilizzo dell’acqua solitamente si utilizzano delle pompe autoadescanti o sommerse elettriche o pompe autonome con pannello solare fotovoltaico dedicato.