Come si calcola la pendenza del tetto?

Come si calcola la pendenza del tetto? Chiunque si ritrovi all’opera per la realizzazione di una struttura dovrebbe tener conto innanzitutto di come realizzare il tetto in base alle eventuali precipitazioni che interessano la zona in cui si va a costruire. Questo è importante perché la copertura deve appunto coprire la struttura e proteggere da pioggia e neve, la cui giacenza su un tetto esercita un peso che la struttura deve sostenere.

Per questo è necessario tenere in considerazione la quantità e la tipologia di precipitazioni che mediamente avvengono in una determinata zona geografica e realizzare la copertura con una pendenza tale da scaricare di questo peso la struttura.

In zone molto nevose, in sintesi, è importante dare una pendenza molto accentuata alle falde del tetto per far in modo che la neve possa cadere e non giacere sul tetto, esercitando un peso che potrebbe mettere a serio rischio la tenuta della struttura. D’altro canto, in zone dove le precipitazioni sono quasi nulle, come quelle costiere, spesso si verifica la realizzazione di tetti piani.

Quindi in fase di progettazione è necessario scegliere tra una copertura piana e una copertura inclinata non solo in base a una scelta estetica: è fondamentale studiare il corretto deflusso delle acque piovane e il carico dovuto alle precipitazioni nevose nella zona dove si prevede di costruire l’edificio.

Progettare un tetto: cosa sono le zone climatiche?

E’ chiaro che le precipitazioni non sono uguali dappertutto. E’ qui che entrano in gioco le zone climatiche. Una zona climatica è una fascia della Terra che si caratterizza per un determinato tipo di clima. Già prendendo, ad esempio, solo il territorio nazionale, si ha una suddivisione in 6 zone climatiche in base alla media delle temperature giornaliere:

  • Zona A: comuni con gradi-giorno inferiori a 600;
  • Zona B: comuni con gradi-giorno tra 600 e 900;
  • Zona C: comuni con gradi-giorno tra 901 e 1400;
  • Zona D: comuni con gradi-giorno tra 1401 e 2100;
  • Zona E: comuni con gradi-giorno tra 2101 e 3000;
  • Zona F: comuni con gradi-giorno superiori a 3000.
  • Ovviamente a ognuna di queste zone climatiche corrisponde una determinata tipologia e quantità di precipitazioni. E di questo bisogna tener presente nel momento in cui si va a realizzare la copertura di una struttura.

    Tipologie di copertura e criteri principali per la progettazione di un tetto

    Come detto la pendenza di un tetto dipende essenzialmente dalle caratteristiche climatiche della zona in cui sorge il fabbricato. Solo successivamente si prendono in considerazione le scelte architettoniche, la tipologia di materiale che si vuole impiegare per la copertura o la destinazione d’uso prevista per l’eventuale sottotetto.

    Un tetto può essere piano, anche se di solito presenta comunque una inclinazione rispetto al piano orizzontale compresa tra 0 e 3 gradi – utile a consentire di far defluire le acque piovane -, oppure inclinato, che poi va a sua volta a suddividersi in tetto a falde inclinate e tetto curvo.

    La pendenza del tetto, ossia la pendenza di falda, è il rapporto, misurato in percentuale, tra il dislivello esistente tra la linea di gronda e la linea di colmo e la loro distanza in proiezione orizzontale. Essa va calcolata anche prendendo in considerazione la funzione del manto impermeabile che si vuole utilizzare sopra di esso. Infatti vi sono materiali per realizzare il manto di tenuta all’acqua per ogni tipologia di pendenza ed è importante verificare che il prodotto scelto sia conforme alla pendenza del tetto del nostro edificio.

    Per calcolare la pendenza del tetto bisogna fare il rapporto tra i cateti del triangolo rettangolo che ha come ipotenusa la linea di falda. Se, ad esempio, ipotizzando un dislivello tra la linea di gronda e quella di colmo pari a 3 metri e la loro distanza in proiezione ortogonale pari a 9 metri, possiamo determinare la percentuale di inclinazione della nostra copertura calcolando 3 metri, diviso 9 metri, e moltiplicato 100.

    Per la scelta dei materiali da utilizzare per la realizzazione del tetto, la decisione è molto influenzata da valutazioni stilistiche e funzionali: si può andare dall’utilizzo di una guaina bituminosa o manto sintetico in PVC, oppure delle lamiere a giunto drenante per i tetti piani, fino alle tegole bituminose, quelle di cemento o laterizio o ai coppi per i tetti con delle pendenze importanti, passando da lamiere grecate, pannelli grecati coibentati e pannelli metallici finto-coppo.

    Dal canto nostro vi possiamo suggerire di realizzare, in ogni caso, un perfetto sistema di smaltimento delle acque piovane e di impermeabilizzazione dei vari punti critici della struttura, scegliendo sul nostro sito grondaie e scossaline di lamiera piegata su misura.