Quali sono le parti di un tetto a falde?

Come si chiamano tutte le parti che compongono il tetto di una casa? Innanzitutto c’è da spiegare che esistono diverse tipologie di coperture per gli edifici. Ovviamente tutti i tetti degli edifici hanno lo scopo principale di proteggere l’edificio sottostante dalla pioggia, opporre resistenza alle sollecitazioni date da neve e vento e diminuire la dispersione termica dell’edificio.

Ma, in base a determinate scelte costruttive, si può preferire una tipologia di copertura invece che un’altra, ognuna delle quali viene preferita per questioni estetiche ma anche e soprattutto funzionali. Ad esempio, ci sono le coperture piane, di solito utilizzate nelle zone di mare, oppure le coperture inclinate, come quelle di montagna, utili per fa cadere acqua e neve. Oppure possono distinguersi anche per i materiali utilizzati per realizzarli; ancora, in base, per esempio, al comportamento termoigrometrico. E’ evidente che ogni tipo di copertura, dunque, è composta da elementi diversi.

Oggi le esigenze architettoniche, di design e di innovazione sempre più spesso trovano nelle nuove tecnologie la possibilità di porre in essere infinite scelte innovative sia nelle forme che nei materiali utilizzati. Quindi sempre più spesso ci si potrebbe imbattere in coperture particolari, non convenzionali.

Tenendo da parte queste tipologie ‘sperimentali’ di coperture, cerchiamo di soffermarci sui tetti più comuni utilizzati ancora oggi nella maggior parte degli edifici, cercando di aiutare a comprendere meglio quali sono le parti di un tetto.

Parti di un tetto a falde

Il tetto a falde piane si ha quando la superficie di copertura di un edificio viene determinata da una o più facce piane inclinate. E’ caratterizzato da alcuni elementi:

  • La falda: superficie di copertura inclinata secondo una determinata pendenza;
  • La linea di gronda: la linea orizzontale posta nella parte bassa del tetto;
  • La linea di displuvio: l’intersezione di due falde ad angolo convesso;
  • La linea di compluvio: l’intersezione di due falde ad angolo concavo;
  • La linea di bordo: linea inclinata che delimita lateralmente una falda;
  • La linea di gronda: linea perimetrale inferiore delle falde;
  • La linea di raccordo: linea d’intersezione tra due falde con diversa pendenza poste in successione;
  • La cartella: zona a superficie verticale disposta tra due falde;
  • Lo sporto: parte di copertura sporgente oltre le pareti perimetrali dell’edificio fino alla linea di gronda o alla linea di bordo;
  • La linea di colmo: la linea orizzontale posta nella parte più alta del tetto.

Quali sono i principali elementi di un tetto a falde?

Un tetto a falde è un elemento edilizio costituito dalla sovrapposizione di diversi strati, ad ognuno dei quali compete ruolo funzionale specifico: il manto di copertura ha la funzione di tenuta all’acqua; lo strato di ventilazione ha lo scopo di controllare le condizioni igrotermiche della copertura mediante il ricambio d’aria; lo strato di isolamento termico ha lo scopo di incre­mentare la coibenza fino al valore richiesto; la barriera al vapore impedisce il passaggio del vapore e, di conseguenza, la formazione di condensazione nella massa degli strati; la struttura portante ha la funzione di sostenere gli altri strati della copertura e di resistere ai carichi della neve e del vento.

Poi ci sono gli elementi che vanno a costituire le coperture:

  • Elementi di falda, che formano le superfici delle falde;
  • Elementi di colmo, disposti in corrispondenza delle linee di colmo e di displuvio per garantire la tenuta del raccordo tra le due falde;
  • Fermaneve, collocati nella zona inferiore della falda allo scopo di impedire la caduta di neve e di ghiaccio dal tetto;
  • Converse, elementi collocati lungo le linee di compluvio per raccogliere e smaltire l’acqua;
  • Canali di gronda, elementi di raccolta e di deflusso dell’acqua proveniente dalle falde, disposti lungo le linee di gronda;
  • Bocchette, elementi necessari al regolare deflusso delle acque piovane raccolte in copertura attraverso la gronda;
  • Pluviali, elementi verticali che convogliano l’acqua proveniente dai canali di gronda verso il suolo o appositi canali di scolo;
  • Pressopiegati scossaline in lamiera su misura, elementi di vario tipo che possono servire per funzioni specifiche come ad esempio la protezione di sbalzi del tetto, la protezione della parte di raccordo tra la falda e il comignolo in modo da evitare infiltrazioni di acqua, ecc.